Liberamente nuotare ❤️

Per ritornare a scrivere ho dovuto far pace con tante emozioni che avevo dentro, e ritrovare la forza di condividere. Come insegna Noemi, c’è un tempo per imparare, un tempo per sedimentare, un tempo per elaborare, e uno per comprendere ciò che ci è accaduto; capire cosa ha portato di nuovo dentro di noi, e cosa ha modificato.

Ci sono momenti in cui tutto sembra più difficile; difficile è reagire, trovare il modo.

A settembre 2021 “un nuovo anno” è ripartito, ma io forse NO. Avevo reimpostato l’anno nuovo come il precedente: piscina, attivita, amici, ma non avevo fatto i conti con quello che avevo davanti. La mia bambina ‘ stava davvero crescendo, e con lei si modificavano tante cose.

Tutti i giorni Noemi andava a scuola, due pomeriggi a settimana venivano a casa gli amici, altri due pomeriggi andava in piscina con i suoi amici, logopedia, e poi tanti momenti in famiglia.

Accompagnare Noemi in piscina era per me un momento per rilassarmi; passeggiavo con la mia amica Silvia, la mamma di Elia, il miglior amico di Noemi, e tutto sembrava scorrere.

Dopo qualche settimana iniziavo a capire che qualcosa in piscina non andava. Elia finita la lezione di nuoto raccontava che cercava di tranquillizzare Noemi durante piscina, ma non ci riusciva;ovviamente la mia testa già pensava al perchèl’insegnante non riuscisse più a seguirla. Noemi faceva tanti scherzi, tante marachelle a bordo piscina,non seguiva la fila, rideva, e non ascoltava l’insegnante. Un giorno la responsabile delle vasche,senza riguardo, davanti a tutti e senza domandarsi l’impatto che le sue parole avrebbero avuto su di me, mi disse: “Mi spiace, non riusciamo più a gestirla, non può più frequentare il corso.” Quelle parole mi catapultarono indietro di tanti anni; quegli anni dove si doveva sempre lottare perchè il problema era: Noemi si deve adattare, e non che il mondo provasse ad allinearsi verso le esigenze di Noemi; non sempre è facile per lei adattarsi: ci lavoriamo da sempre, e continueremo, ma il mondo e le relazioni sono fatte di scambi reciproci per crescere bene, e insieme.

Provai un dolore terribile. La fortuna volle che in quel momento Francesco arrivò in piscina per uno scambio di chiavi e mi trovo lì ferma con gli occhi pieni….. non gli servì molto per capire che era successo qualcosa. Quel suo arrivare, quel suo sguardo di comprensione,di condivisione di quel dolore che conoscevamo bene,mi fece sentire libera di esprimermi, di piangere e di sfogare la tristezza e la rabbia di un mondo che non vuole vedere e non vuole capire. In quel momento capii che non potevo permettermi di abbassare la guardia, di non capire prima IO e di prevenire sempre. Tornando a casa chiamai Rosella e come sempre lei raccolse il mio dolore e mi disse di ritrovare l’energia. Mi ricordai delle parole della mia dottoressa: i NO che la vita ci pone davanti a volte non sono altro che occasioni per scoprire nuove opportunità. In quella situazione mi feci coccolare e supportare a pieno da Francesco; era bellissima quella sensazione di libertà,quella sensazione di potermi sentire fragile fino in fondo. Leggendo potreste pensare che fosse una reazione esagerata rispetto all’accadimento, ma quello per me era stato come un terremoto che mi diceva: “Alba non puoi sederti, non puoi pensare che tutto scorre”; quella sensazione mi faceva paura perché mi dava la consapevolezza che non potevo abbasare la guardia, che non potevo rilassarmi perchè NON potevo mettere Noemi in difficoltà. Insomma mi partirono una serie di emozioni negative, una doccia gelata!

Dopo aver versato tutte le lacrime, dopo aver sfogato la rabbia e l’ingiustizia che provavo, confrontandomi con Francesco provammo a pensare al piano B. Non potevamo arrenderci. Noemi adora nuotare e dovevamo capire come fare. Francesco ebbe una meravigliosa idea; durante il percorso prematrimoniale conoscemmo due ragazzi e Francesco si ricordo’ che il ragazzo della coppia lavorava e gestiva una piscina in un paese vicino al nostro, ad Altedo. Così lo chiamò e gli chiese aiuto per capire come fare per aiutare Noemi. Lui ci contattò e ci propose un percorso prima individuale,per poi far accedere Noemi ad un corso con altri suoi coetanei.

Così facemmo; ci affidammo. Portai Noemi alla prima lezione; incontrammo l’insegnante, Laura, una professionista e una persona di grande spessore umano. Subito entrò in comunicazione con Noemi, e lìseduta mentre guardavo la lezione, i miei occhi finalmente videro quello che avevo fatto fatica a vedere. A settembre Noemi non era pronta per affrontare un corso con compagni della sua età senza prepararla: i suoi coetanei avevano più strumenti e si erano adattati alle nuove richieste, mentre Noemi aveva bisogno di un supporto. Uscii dalla lezione frastornata, e mi domandavo come avevo potuto non valutare tutto quello che finalmente adesso era chiaro. Nel tragitto verso casa, felice e contenta di aver trovato la strada giusta mi perdonavo, mi dicevo che non potevo sempre anticipare tutto; però nasceva in me la consapevolezza che ci fosse ancora tanto da fare intorno a noi. Un percorso, anche sportivo,dovrebbe prevedere un supporto adeguato,un’attenzione che non si può sempre chiedere ad un genitore. Qualsiasi genitore per il proprio figlio fa quello che può, il massimo che può, ma è davvero complicato crescere un figlio disabile in questa società che FINGE di attivare l’inclusione, che manda messaggi confusi e poco credibili. Con questo non voglio dire che è tutto sbagliato, ma che è veramente tutto confuso, e che sarebbe tutto molto molto più semplice se si ASCOLTASSERO e RISPETTASSERO DAVVERO I BISOGNI DI QUESTI RAGAZZI.

Piano piano il percorso in piscina grazie a Laura continuava, fino a permettere a Noemi di accedere con nuovi strumenti e nuove competenze ad un corso con i suoi coetanei.

Neanche il tempo di tirare un sospiro, che nuove nuvole arrivavano all’orizzonte.

5 pensieri riguardo “Liberamente nuotare ❤️

  1. Il tuo dolore e le tue parole mi arrivano al cuore; ti voglio bene ❤️

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  2. Carissima leggerti è semplicemente emozionante….continua, continua ti prego
    Le ragazze sono bellissime

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    1. L’errore non è tuo ma di chi seguiva Noemi in vasca doveva valutare e magari indirizzarti con corsi individuali come tma. Noi mamme spesso non riusciamo a vedere ciò che per gli altri è più semplice perché non coinvolti emotivamente ma questo in qualsiasi situazione con bimbi speciali e non.

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  3. Tvb alba, e sempre emozionante leggere il tuo cuore.

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